L’associazione svolge un’azione qualificata in vari campi, lottando per difendere e promuovere il servizio pubblico in Ticino.
CHI SIAMO
L'esordio
L’Associazione per la difesa del servizio pubblico è stata costituita nel settembre del 2000, al momento in cui il Consiglio di Stato del Cantone Ticino intendeva privatizzare l'Azienda elettrica ticinese e la Banca dello Stato. Grazie anche alla sua azione, le proposte governative non ebbero successo.
I campi di attività
Negli anni successivi, la nostra Associazione ha continuato a svolgere azioni in favore del servizio pubblico, in particolare per la difesa:
• degli ospedali pubblici, sia quelli di cura generale, sia quello psichiatrico
• della Banca dello Stato
• dell'Azienda elettrica ticinese
• delle aziende elettriche comunali
• della radiotelevisione
• di una fiscalità equa e quindi contro sgravi fiscali a favore delle aziende o dei titolari di redditi e sostanze elevate
• della socialità, prendendo posizione contro i tagli decisi dal governo cantonale
L'Associazione presta pure attenzione ai problemi a livello federale ed è critica nei confronti delle misure adottate dalle aziende federali, FFS, Posta, Swisscom, tendenti a ridurre prestazioni e servizi.
Sta pure prestando attenzione agli accordi internazionali, TISA e TTIP, che se adottati comporterebbero la fine del servizio pubblico. In questo ambito ha sollecitato i comuni ticinesi a prendere posizione.
Contro la politica liberista
La nostra Associazione è cosciente delle difficoltà che incontra anche solo il concetto di servizio pubblico: ciò è dovuto alla insistente propaganda contraria da parte di ben precisi e agguerriti ambienti economici (e non solo!) che si ispirano alla politica neo-liberale. Per questi ambienti sarebbe da respingere qualsiasi provvedimento che provenga dallo Stato (e in genere dall’ente pubblico), che andrebbe ridotto al minimo indispensabile delle sue competenze.
Questa mentalità, assai influente a livello istituzionale, non è fortunatamente sempre condivisa dalla maggioranza della popolazione la quale, quando interpellata in seguito a puntuali referendum, generalmente boccia le proposte contrarie al servizio pubblico. La votazione del 5 giugno 2016 sulla parziale privatizzazione dell’Ente Ospedaliero Cantonale ne è un esempio.
Il futuro e i giovani
Ci sembra che nella popolazione stia prendendo corpo la consapevolezza della necessità del servizio pubblico. Anche sulla base di questa speranza, riteniamo nostro compito quello di continuare, con passione e pervicacia, la nostra azione. La quale è rivolta soprattutto al futuro della comunità, e quindi delle sue istituzioni; è per questo che auspichiamo un apporto consistente da parte dei giovani, che sono i primi interessati ad un avvenire nel quale siano adeguatamente riconosciute e valorizzate le competenze dell’ente pubblico.
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